Conclusa la formula tradizionale del festival, inizia la quattro giorni di grandi concerti a Marina Piccola, atto finale della XV edizione di FestambienteSud. Il primo agosto Murubutu, il 2 agosto Goran Bregovic, il 3 agosto Alborosie e il 4 Alessandro Quarta.
Il 1 agosto Murubutu apre il progetto speciale FestambienteSud Vieste live, la quattro giorni di grandi concerti a Marina Piccola, atto finale della XV edizione di FestambienteSud. Il primo agosto Murubutu, il 2 agosto Goran Bregovic, il 3 agosto Alborosie e il 4 Alessandro Quarta, quattro serate che toccano generi diversi, all’insegna della buona musica. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito con l’eccezione Bregovic, Alborosie. I ticket su www.vivaticket.it, ai punti vendita ufficiali e al botteghino del festival a Marina Piccola – info 379 117 5345.
Il nuovo disco di Murubutu, “Tenebra è la notte e altri racconti di buio e crepuscoli”, è il quinto tributo di Murubutu al connubio fra musica rap e letteratura nonché il mio terzo concept album. I brani che lo compongono hanno tutti un comun denominatore: la notte.
La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. La notte come continua metamorfosi soggetto- oggetto che assume facce diverse in un ciclo continuo. La notte è davvero solo momento negativo funzionale al divenire illusorio dietro cui si cela l’Essere perenne di Parmenide? Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore. Il titolo che parafrasa la celebre opera di Fitzgerald allude alla notte come catalizzatore di paure e speranze in cui l’individuo vive più che mai il confronto con se stesso.
Anticipati dal video del singolo “La notte di San Lorenzo” tutti i racconti contenuti hanno registri e suggestioni differenti e risentono dell’influenza di narratori contemporanei come Haruf, Rigoni Stern, Ishiguro, Lauenstein ma anche classici come Wordsworth, Kafka e Dostoevskij, miscelati nella mia testa con approfondimenti storici e racconti popolari.
I rap-conti contenuti nell’album sono ambientati in tanti luoghi, prossimi o remoti, dove l’arrivo della notte rappresenta l’inizio di una nuova dimensione che rende possibile capovolgere la coordinate della percezione diurna. La notte come luogo sia fisico che mentale.
Le produzioni sono affidate in gran parte a beatmakers della scena hip hop nazionale (Il tenente, Dj West, XxX -Fila, Swelto, Dj Fastcut, SuperApe, R-Most) noti per il loro suono classico e caldo che bene si amalgama alle mie narrazioni. Anche in questo album la forte identità di genere delle basi strumentali corrisponde allo sforzo nel dare luogo ad una scrittura attenta a tecnica e contenuti: vogliono essere una dimostrazione, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, di come si possa realizzare musica hip hop senza tralasciare concetti e riferimenti che possano contribuire ad una crescita culturale.
Alcune produzioni sono impreziosite da interventi strumentali di musicisti reggiani come Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò) e Stefano Castagnetti (Ico).
Gli ospiti al microfono, oltre ai soci di sempre (La Kattiveria e Dj T-Robb) e a due talentuose voci femminili (Daniela Galli, Dia), sono artisti cconsiderati da Murubutu tra i maggiori esponenti della scrittura alta nel rap in Italia (Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari).
Murubutu, al secolo Alessio Mariani, si avvicina all’hip hop all’inizio degli anni ’90. Insegnante di filosofia e storia presso il liceo “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, dal 2000 comincia a riflettere sulla interazione fra contenuti scolastici e musica rap. L’intento è fare del rap un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di ordine culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica. Il risultato è un nuovo sottogenere musicale: il rap didattico, concretizzato nel 2006 dall’uscita dell’album “Dove vola l’avvoltoio” con il collettivo La Kattiveria. Sulla scorta della contaminazione fra rap e narrativa Murubutu intraprende nel 2009 un progetto solista, interamente dedicato allo storytelling, in cui sonorità hip hop classiche fanno da tappeto a testi con una forte curvatura cantautorale e accenti poetici. Nel 2011 Murubutu vince il secondo premio al Concorso Nazionale per cantastorie “G.Daffini” con il brano “Anna e Marzio”.
A partire dal 2016 viene invitato a numerosi festival culturali (Festival delle letteratura di Mantova, Festival della narrazione di Arzo, Cantiere poetico di Sant’Arcangelo, Festival della filosofia di San Fermo…) tra i quali anche il celebre Festival della poesia di Castelfranco (MO) in cui sostiene un confronto pubblico con Francesco Guccini sul rapporto fra rap e cantautorato.
L’attività musicale di Murubutu fino ad oggi è rappresentata da quattro album distribuiti dall’etichetta bolognese Irma/Mandibola records: “Il giovane Mariani e altri racconti” (2009), “La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane“ (2011), “Gli ammutinati del Bouncin’ ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari” (2014), “L’uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti” (2016) con la partecipazione di Dargen D’Amico, Ghemon e Rancore. Murubutu dal vivo, con l’aiuto dei soci U.G.O. e Dj T-Robb, propongono una miscela unica di hip hop classico con poesia, narrativa e letteratura potenziale.
In chiusura di serata l’after party presso il Boma Liquid Bar 2.0, con altra musica.
Live, con Murubutu, 1 agosto, Goran Bregovic (2 agosto), Alborosie (3 Agosto), e Alessandro Quarta in duo con il pianista Giuseppe Magagnino.
Dettagli sul programma su www.festambientesud.it.